La Tribuna 27-12-2000
Rabbia e Ironia, il
ritorno impegnato di Lolli
Un tocco di Marca nel suo ultimo album «Dalla parte del torto»
Ricordate Claudio Lolli, il cantautore di «Aspettando
Godot» e di «Ho visto anche degli zingari felici»? Il professore di Bologna,
a 50 anni, ritrova la canzone d'impegno con l'album «Dalla parte del torto»,
iniziativa della casa discografica «Storie di Note» e di un gruppo di amici,
anche trevigiani. Un Lolli intatto intellettualmente, con l'ironia ddi
disincanto, e rinnovato musicalmente grazie a Paolo Capodacqua e Deigo Michelon,
produttori dell'album col trevigiano Flavio Carretta.
«Dalla parte del torto» è un viaggio attraverso la canzone dei '70, con un
paio di inediti tirati fuori dal cassetto dal figlio di Lolli. Apre il disco la
dolce «Nessun uomo è un uomo qualunque», che invoca rispetto, «Folkstudio»
è il doveroso omaggio al fondatore dell'omonimo circolo romano, Giancarlo
Cesaroni, morto recentemente. «Dalla parte del torto» chiede le parole a
Brecht: «e quando vi siederete dalla parte del torto/ perché ogni altro
postosarà già stato occupato»: Lolli non ha cambiato idea.
Con Gianni D'Elia recita «Riascoltando gli zingari felici», mentre rabbia e
disincanto si leggono ancora in «Borghesia», suonata con i Gang dopo la
filastrocca del bambino trevigiano Simon. Lolli si concede due ritocchi: «Di
disgrazie puoi averne tante... oppure un figlio commerciante o, peggio, ex
comunista»; poi in «Vecchia piccola borghesia, per piccina che tu sia, il
vento un giorno ti spazzerà via» suggerisce oggi un più prudente «forse».
Un piccolo grande ritorno. Lolli torna a bussare allo stesso mercato che 25 anni
fa aveva sbertucciato imponendo un prezzo politico ai suoi dischi. E il mercato,
orfano di autori coraggiosi, risponde: tiratura raddoppiata in poco tempo. Le
idee di Lolli, quelle di 30 anni fa, stridono decisamente con il buonismo di
oggi. E se gli chiedono «Rutelli o Berlusconi?», risponde con graffiante
ironia: «Perda il peggiore».
di Daniele Ferrazza