VivaCity (Pescara) 10/01/2003
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Claudio Lolli, un poeta dei nostri giorni
Tra musica e versi, il maestro della canzone
d’autore torna ad emozionare Pescara

    “Quando proverete a ridere del vostro dolore con quei denti bellissimi che vostra madre vi ha dato, quando avrete bisogno di trattenere il fiato per qualche miracolo o un disastro di più, venitemi a cercare nel mio arcobaleno privato tra il colore del futuro e quello del passato”. Sembra una poesia e invece è il testo di “Dalla parte del torto”, canzone che Claudio Lolli canterà, insieme a tante altre, sabato 11 gennaio all’Auditorium Flaiano di Pescara.

    Lolli (nella foto), cantautore, intellettuale e poeta italiano, conosciuto negli anni 70 come il cantante del Movimento del '77 e definito dai suoi colleghi il “Maestro” della canzone d’autore, ha continuato lontano dai riflettori il suo percorso artistico fino ad oggi, tenendo centinaia di concerti per l’Italia con il suo fedele chitarrista Paolo Capodacqua.

    Nei suoi spettacoli affianca sempre brani storici, come “Aspettando Godot”, “Ho visto anche degli zingari felici” e “Borghesia”, ai successi dell’ultimo album, il cui titolo “Dalla parte del torto” è liberamente ispirato alla frase di Bertold Brecht "ci siamo seduti dalla parte del torto perché ogni altro posto era già occupato".

    In attesa di ascoltare dal vivo “Nessun uomo è un uomo qualunque”, “Analfabetizzazione” e “Folkstudio”, gli abbiamo fatto qualche domanda per capire un po’ meglio il suo mondo di artista e di uomo.

Secondo Lei la musica è ancora in grado di parlare alla gente?
Sì, sopratutto negli ultimi tempi ho notato una nuova necessità da parte della gente, dei giovani in particolar modo, di riappropriarsi della musica, un sentimento molto positivo che va di pari passo con la voglia di tornare ad incontrarsi e di vivere la piazza, come luogo di espressione delle proprie idee.

Quali sono i suoi interlocutori preferenziali, coloro a cui si rivolge con le sue canzoni e nei suoi concerti?
Io non scelgo un pubblico, sono loro a scegliere le mie canzoni. In generale, comunque, noto che ai miei concerti sono presenti molte persone della mia generazione, ma anche tanti giovani.

Quali sono i temi e quali i messaggi dei suoi testi?
I temi sono tanti: l’amore, la vita, la politica. Un messaggio per tutti: il rispetto della individualità.

A quale canzone è più legato?
Dipende dai periodi. Attualmente ad "Analfabetizzazione".

Cosa ci farà ascoltare a Pescara?
Quello di Pescara sarà un concerto acustico, con l’accompagnamento alla chitarra del maestro Paolo Capodacqua, che porto in giro con me per l’Italia da tanti anni. Canterò brani del mio repertorio e le canzoni dell’ultimo album “Dalla parte del torto”.

E’ la prima volta che ci viene?
No, ho suonato a Pescara e provincia decine di volte…

Qual’è il suo rapporto con Internet e le nuove tecnologie?
Senz’altro la rete è molto utile, tengo vivi diversi contatti tramite la posta elettronica, ma non è il mezzo di comunicazione a me più caro…

Nadia Miriello